Le colline del Chianti sono un’area ricca di fascino e di tradizione, celebre in tutto il mondo per la produzione del vino che porta proprio lo stesso nome. Paesaggi variegati, panorami mozzafiato, borghi pittoreschi e filari di vigneti a perdita d’occhio; una splendida regione nella quale la natura ha un ruolo di primo piano e detta i suoi ritmi.
In questo splendido territorio nasce il progetto di architettura sostenibile dello studio di Soffici e Galgani per un’abitazione privata.
L’architettura è il tema principale su cui lo studio si confronta su diverse scale d’intervento: dalla trasformazione urbana, all’edificio, al design d’interni, all’oggettistica, attraverso un approccio che segue i principi dell’architettura bioclimatica e del confort degli utenti, con l’attenzione sempre rivolta alla sostenibilità dell’intervento.
Guardiamo insieme il loro progetto.
Una successione di volumi concatenati che si sviluppano longitudinalmente innestandosi armoniosamente nel paesaggio. Così si presenta dall’esterno il progetto degli architetti Soffici e Galgani.
Un’architettura ispirata pienamente ai principi dell’Architettura Organica di Frank Lloyd Wright, in base ai quali la progettazione ha il compito di creare un’armonia tra l’uomo e la natura, generando un nuovo organismo frutto della profonda interconnessione tra ambiente costruito e ambiente naturale.
Il rapporto tra architettura e territorio viene rinsaldato dall’uso della pietra per gli imponenti setti che sporgono dal fronte della costruzione, svettando anche in altezza, e che ritmano la scansione del prospetto; un materiale naturale da costruzione che attraversa i secoli e caratterizza ancora oggi gli affascinanti borghi toscani.
Con grande sensibilità i progettisti hanno realizzato una struttura dal design contemporaneo all’interno di un contesto in cui si sente forte la cultura e il rispetto per il territorio, senza stravolgerne o alternarne gli equilibri.
Osservando il progetto di quest’abitazione, risulta assolutamente evidente la centralità che Soffici e Galgani attribuiscono al rapporto tra innovazione ed esistente. Un’architettura composta da superfici e volumi che si incastrano, generano vuoti e pieni, esaltati da un'illuminazione d'accento che sottolinea le verticali e crea una piacevole atmosfera.
La linea di confine tra interno ed esterno è arretrata rispetto ai grandi setti in muratura; i solai si allungano all’esterno dando forma a patii, logge, spazi da vivere e da interpretare come estensioni della casa, che si protende fino a rendere indistinguibile il limite tra architettura e natura.
La matericità degli esterni quasi si dissolve all’interno per lasciare spazio a superfici pure, chiare, linee nette e sottili; lo studio di architettura Soffici e Galgani ha immaginato uno spazio minimale, assolutamente moderno dominato dal contrasto tra bianco e nero.
Il dialogo tra interno ed esterno è continuo e osmotico: grandi vetrate incorniciate da un telaio nero che ne esalta le geometrie si aprono tra le pareti perimetrali, permettendo alla luce di pervadere tutto lo spazio; gli alberi, la natura, la corposa pietra arenaria con tutte le sue variegate tonalità si proiettano all’interno creando un unicum coerente e organico.
Qualità architettonica, un linguaggio contemporaneo misurato e massima cura per i dettagli sono le caratteristiche che contraddistinguono l’abitazione progettata dai due architetti fiorentini.